Mambo, la prima barca in vetroresina stampata in 3d
Da alcuni anni la stampa 3d mi incuriosisce e questo mi ha portato ad acquistare una piccola Delta Kossel Plus con cui ho iniziato i primi esperimenti. Se poi la stampa 3d viene applicata alla nautica, la curiosità sale a dismisura.
Cercando e ricercando ho scoperto MAMBO (Motor Additive Manufacturing BOat), presentata nel 2020 al Salone Nautico di Genova, la prima barca al mondo stampata in 3d in vetroresina. Ammetto la mia ignoranza. Oltre ai classici materiali utilizzati per la stampa 3d (pla, abs, ptu e altri), non conoscevo la possibilità di stampare la vetroresina.
MAMBO è stata realizzata con una tecnologia di stampa 3D brevettata chiamata Continuous Fiber Manufacturing (CFM), un sistema realmente innovativo che, grazie all’utilizzo di robot, consente di stampare in 3D materiali compositi unidirezionali con grandi prestazioni meccaniche e una libertà di “creazione” davvero incredibile.
MAMBO è un’idea di Moi Composites, spin-off del Politecnico di Milano, una tech start-up che stampa in 3D oggetti resistenti e personalizzati utilizzando robot e materiali compositi avanzati.
Descrizione MAMBO
La barca realizzata ha una lunghezza di 6,5 metri, baglio massimo di 2.5 metri, pesa 800 kg ed è equipaggiata con un fuoribordo da 115 cv, un sistema di navigazione, deck in sughero e divanetti in pelle bianca. Lo scafo è un triciclo rovescio ispirato al famosissimo Arcidiavolo di Sonny Levi, ritenuto il padre del moderno design delle barche a motore.
Come è stata realizzata MAMBO?
Una volta realizzato il progetto esecutivo, sono state stampate le varie sezioni utilizzando due robot KUKA Quantec High Accuracy, uno situato a Milano, nella sede di Moi Composites e l’altro a Birmingham, nell’AMF (Advanced Manufacturing Facility) di Autodesk. Inviare un unico progetto a due robot distanti tra loro e farli “lavorare” per realizzare un singolo progetto ha qualcosa di davvero magico e apre la strada ad un modo di creare nuovo e senza limiti.
Conclusa la stampa, realizzata con una fibra di vetro continua di tipo E glass e resina vinilestere, i pezzi sono stati uniti e laminati a mano nel cantiere Catmarine, creando una struttura monoblocco in sandwich, senza divisione scafo-coperta. La manualità degli artigiani si è fusa perfettamente con la tecnologia per creare un prodotto davvero unico.
Non finisce qui perchè recentemente Moi Composites ha recentemente introdotto anche altre tipologie di fibre e resine stampabili con la questa tecnologia: resine epossidiche e fibre di carbonio, aramide, zylon, basalto.
Attendo con ansia futuri sviluppi nella stampa 3d di barche e spero quanto prima di poter testare per voi queste grandi innovazioni.
Ringrazio Moi Composites per le informazioni e per avermi concesso l’utilizzo di immagini e video.
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