12 Superstizioni marinaresche.
I marinai hanno sempre avuto la nomea di essere grandi superstiziosi. C’è chi ci crede e si attiene scrupolosamente ad ogni indicazione, chi non ci crede ma nel dubbio non fa assolutamente nulla di quanto detto. Insomma, siamo tutti col piede nella stessa barca.
Esistono decine e decine di superstizioni marinaresche. In questo breve articolo ne ho raccolte 12, vediamole insieme:
Non parlare di conigli
L’origine di questa superstizione non è chiara. Certo è che i francesi non farebbero mai salire a bordo un coniglio, ne mai lo mangerebbero. Il rischio di finire in acqui in caso contrario è altissimo.
No agli ombrelli
Forse è la superstizione più diffusa e non solo tra i marinai italiani. Mai portare a bordo un ombrello.
No alle banane
Mai portare banane su una barca inglese. E’ come per noi salire con un ombrello.
Non fischiare
Secondo molti fischiare in mare porta davvero sfortuna. In Francia fischiare è ingannevole e un po’ pericoloso.
Gli inglesi invece ritengono che grattare e fischiare l’albero porta vento quando c’è calma.
Ne di venere ne di marte….
Qualcuno non salpa mai il venerdì, soprattutto quando impegnati in una regata o traversata. Per il risultato poi è un altro paio di maniche.
No al verde
Anche se tanto di moda tutti i giorni, il verde in mare non è ben visto. Non si limita solo ai vestiti (visto che si potrebbero confondere col colore del mare) ma anche al colore dello scafo della barca.
Mai parlare di Vito Dumas
I viaggi di Vito Dumas non sono famosi per la pace, il buon cibo e mare perfetto. Insomma, una vera e propria sfortuna dietro l’altra. Il consiglio è quindi di non parlare mai di Vito Dumas e di non portare mai un suo libro su una barca spagnola. Io comunque l’ho letto 😉
Mai tagliare i capelli e le unghie
Per gli antichi Romani che erano imbarcati, tagliarsi i capelli e le unghie quando il tempo era buono, era di cattivo augurio. Toccherà aspettare il cattivo tempo.
Mai le donne a bordo
Questa scaramanzia non mi vede neanche da lontano. Secoli fa, per fortuna, si diceva che le donne portassero sfortuna perché distraessero i marinai, il che avrebbe fatto arrabbiare il mare. Le donne nude a bordo invece erano completamente benvenute. Furbacchioni!
Non gufare
Spesso si sente “gufare” in banchina, soprattutto nei porti prima delle regate. Ecco, se possibile evitate, altrimenti potrebbe tornarvi contro.
Attenzione al varo
Questa scaramanzia si riferisce esclusivamente al varo. Penso di non aver mai visto un varo (forse qualche eccezione con escamotage) senza la classica rottura della bottiglia a prua. Una mancata rottura della bottiglia, metterebbe nel panico ogni armatore. Poi chiaramente non mancherà un bel brindisi a bordo.
Non cambiare il nome alla barca
Si è sempre saputo, cambiare il nome alla propria barca porta sfortuna. Ma se si chiama per esempio “Titanic” ci sarà pure un’alternativa.
Qualche soluzione c’è, ma usatela a vostro rischio e pericolo:
- trovare una vergine disposta a rompere una bottiglia di vino rosso e spargerla a prua.
- fare una rotta in modo tale da tagliarla per sette volte.
- sostituire un bullone dalla chiglia.
- conservare il vecchio nome sottocoperta.
- Collocare una moneta sotto l’albero maestro. Se l’albero è in alluminio, la moneta dovrà essere elettricamente isolata.
Direi che di informazioni ne abbiamo abbastanza. Magari la prossima volta, prima di salire a bordo, faremo qualche pensiero in più.
Buona navigazione con o senza superstizioni.